Pagina (45/125)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La minoranza si pronunciò contraria. Di concessione in concessione si sarebbe andati allo scoronamento. Protopopof si contorse e pronunciò parole vigliacche. Egli assicurava lo Czar che per lui non c'era trionfo che col pugno di ferro. Avevano veduto Thiers. Non ha vinto che con la resistenza e con le stragi nelle vie. I macelli comunardi furono suoi. Bismarck era ancora un tipo moderno. La brutalità era più saggia che la debolezza. Le vie berlinesi sono state inaffiate del sangue proletario per ordine del cancelliere di ferro.
      Lo Czar, come distratto e senza poter consultare la Czarina, interruppe il Ministro alzando la mano e dicendo a se stesso ad alta voce:
      - Sia! Ebbene sia! Poichè è necessario, concediamo.
      Nicola diceva che le concessioni dovevano essere infuse in un manifesto da redigersi seduta stante. Per non sdrucciolare in un gabinetto responsabile, suggeriva d'inchiudere fra i nuovi Ministri i membri più influenti e più abbaianti della Duma.
      - Domando il permesso di dire un'ultima parola, disse caldamente l'esecrato Ministro dell'interno - più poliziotto e più liberticida e più assassino degli assassini del due Dicembre parigino.
      Maestà, io credo che queste concessioni, per minime che siano, siano inutili e pericolose. Inutili, perchè l'opinione pubblica non se ne contenterà; pericolose, perchè esse ci trascinerebbero a poco a poco ad altre concessioni più disastrose alle istituzioni di Vostra Maestà. Affermo che non vi è nulla di minaccioso nel movimento operaio e che la situazione non è punto aggravata.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La catastrofe degli czars
di Paolo Valera
Libreria Editrice Avanti Milano
1919 pagine 125

   





Czar Thiers Czar Czarina Ministro Ministri Duma Ministro Dicembre Vostra Maestà