Pagina (112/125)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La tribuna è stata invasa dagli oratori circospetti o dalla parola che nascondeva il pensiero. La sommossa, secondo loro, era stata domata e i bolscevichi dichiarati controrivoluzionari. Là là! Era in ogni oratore l'odio dell'impotenza. Ci fu un momento di risurrezione borghese. Allievi-ufficiali, ufficiali, truppe d'assalto, cavalieri dell'ordine di S. Giorgio rappresentavano l'ora involutoria. Malmenavano le folle, e si tentava di disorganizzarle. Arresti a casaccio. Trotski aveva preceduto gli altri. Egli era ospite delle prigioni di Kreski, dove i prigionieri erano divisi in delinquenti comuni e delinquenti bolscevichi. Ai delinquenti politici era permesso la lettura dei giornali e l'occorrente per scrivere. L'accusa generale per loro era "la rivolta armata". Lo scompiglio nei quartieri del lavoro fu breve. Il proletariato rivoluzionario, riprese subito la sua marcia trionfale. L'onda bolscevica si diffuse dai centri cittadini a tutta la Russia. Spinta da teste forti e abituate alle concezioni bolsceviche la marcia continuava. I controrivoluzionarî delle piccole teste borghesi rinculavano ogni giorno. Per loro si suonava a morte. La Guardia Rossa era in circolazione. Ne lasciamo la continuazione a Leo Trotski, magnifico riassuntore del leninismo al potere.
      Per noi - scriveva Trotski, in un suo opuscolo che riassume a grandi tratti gli avvenimenti più importanti che condussero al potere il bolscevismo - per noi, l'ostacolo principale fu la mancanza di uomini che fossero in grado di guidare le azioni militari.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La catastrofe degli czars
di Paolo Valera
Libreria Editrice Avanti Milano
1919 pagine 125

   





S. Giorgio Kreski Russia Guardia Rossa Leo Trotski Trotski