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      Perchè non è stato divorato dalle fiamme come un edificio orribile - come un bordello imperiale? Per la solita conservazione. In tempo di pace si andrà a vederlo come un santuario:
      Questa fu l'ultima abitazione della famiglia di Nicola!
      Noi siamo per la scomparsa dei monumenti che irritano il pensiero. Vogliamo la vita epurata. Non più fottisterî imperiali, non più bastiglie, non più Siberia penale. La storia registri, ma la vista non sia turbata dai tristi ricordi. I sofferenti, quelli che hanno patito, s'indignano delle conservazioni. Nei giorni della liberazione più che mai. Le vittime se ne ricordano più degli altri. Ed ecco l'arsenale preso d'assalto ed il suo direttore, generale Malaupoff, stramazzato al suolo. Il palazzo di giustizia non può sussistere alla rivoluzione. È dove la gente è stata suppliziata dalle sentenze. È dove il giudice è stato un manigoldo. Abbasso! Mano alle picche!
      A sentire la gente il bolscevismo è sinonimo di tutte le ladrerie e di tutte le trufferie. Non c'è più proprietà. Tutto è espropriato. Tutto è tolto ai padroni e tutto è dato ai nullatenenti. I pitocchi sono divenuti i nuovi ricchi. I contadini poveri i nuovi latifondisti. Bugie! La proprietà non è che regolata un po' più di prima. È proprietà dei Soviets. È messa a disposizione dei bisognosi. È vuotata del suo contenuto capitalistico. Il principio della legalità è rispettato.
      Quando il Governo ha trasportato la sua sede da Pietrogrado a Mosca, vi è giunto con una moltitudine d'impiegati. Lenine non ha disturbato i cittadini.


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La catastrofe degli czars
di Paolo Valera
Libreria Editrice Avanti Milano
1919 pagine 125

   





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