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      Ci vorrebbe un volume per riassumere le rampogne guerrazziane. A me basta di avere additato che nel periodo della pioggia fangosa un uomo possente come Domenico Guerrazzi era in piedi a scagliare i suoi fulmini contro la canaglia possentissima che imperava con gli assassini e la corruzione.
      La fucilazione di Pietro Barsanti.
     
      Abbiate pazienza. Io ho bisogno di un medico che mi prema o mi leghi o mi sottometta i nervi. Sono troppo agitato. Non vedo bene. Mi si alterano i colori come se fossi affetto da daltonismo. Ci sono momenti in cui mi pare di essere il personaggio shakespeariano. Pių mi lavo e pių le mie mani sono chiazzate di sangue. Scrivendo le note del tragico avvenimento ne sono come rimaste intrise.
      Vivo nel sogno. Leggendo ho gettato dei gridi. Mi sono trovato nelle condizioni di Anna Pallavicini. Mi sono nutrito di speranza. Credevo nella clemenza degli uomini. Mi pareva che i vecchi fossero pių umani dei giovani. Ho sbagliato. Sono i vecchi ministri di casa Savoia che mi hanno agguantato e curvato sulla testa sfracellata di Pietro Barsanti, tenendomivi sopra, facendomi soffrire come non ho mai sofferto in vita mia.
      Perchč voi soffriate come me io vi devo trascinare fino in fondo, nelle pozze di sangue, dove č il cadavere del martire di una idea, fucilato quando centomila persone avevano la mano sul cuore in attesa della grazia.
      Abbiate pazienza, Non ho preamboli. Vi metto immediatamente nei guazzi rossi del ventenne.
      Io vado subito all'epilogo. Voi ne sapete la data. Nel '70 non c'erano rivoluzionari di carta pesta.


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Il cinquantenario
Note per la ricostruzione della vita pubblica italiana
di Paolo Valera
Casa Editrice Sociale Milano
1945 pagine 97

   





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