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      Non si sa da che parte evitarli. La trovo bugiarda, ladra, vituperevole, assassina dovunque. Sui campi della miseria, sui campi della giustizia, sui campi coloniali, sui campi di battaglia, sui campi parlamentari. Essa è sempre darwiniana. Divora, finisce. Il suo ideale è la soggiogazione. Tutti i suoi rappresentanti alti e bassi sono stati al suo livello; bestiali. Non parliamo dei suoi ministri. È una collezione di malvagi. Non cito che quelli che vengono sulla punta della penna. Cavour. Chi è Cavour? Lascio rispondere Guerrazzi suo contemporaneo. "Non appena Garibaldi si mette in viaggio gli lancia dietro qualcuno per levargli di bocca la Sicilia, ed impedirgli di andare a Napoli; si serve perfino del re per sconfiggerlo; Garibaldi acquistò Napoli e allora più che mai intorno al generale per levargli Napoli con minacce e frodi d'ogni maniera. Io ho letto, diceva Guerrazzi, che bisognava pigliare Garibaldi e fucilarlo" È stato Acton, il futuro ministro della marina, che ha cannoneggiato il Lombardo e il Piemonte quando sbarcavano a Marsala. Rattazzi fa aggredire a fucilate i garibaldini ad Aspromonte per ringraziarli di avere arricchita la corona del reame. Garibaldi è compensato con una palla al piede, è trascinato al Varignano come un malfattore da un colonnellaccio come il Pallavicino, volgare e villano, ed è lasciato senza medici e senza il necessario per un ferito. È l'Inghilterra che si quota per mandare al generale delle camicie rosse, un letto e un chirurgo.
      I nostri militari!


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Il cinquantenario
Note per la ricostruzione della vita pubblica italiana
di Paolo Valera
Casa Editrice Sociale Milano
1945 pagine 97

   





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