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      Ha istituito altresì in quelle campagne circoli e cooperative con base di resistenza.
      L'imputato Paolo Valera è uno dei dirigenti del partito socialista anarchico, ed esercita molta influenza a causa della sua coltura e delle sue aderenze con tutti i caporioni dei partiti estremi. I suoi scritti sono sempre violenti ed informati ai più stretti principii della lotta di classe. Fu più volte condannato, e nel 1884, per sottrarsi ad una condanna, riparò a Londra, donde tornò nel 1894, dopo il termine della prescrizione. Successivamente militò nel campo di azione e negli ultimi di aprile decorso, discutendosi dai socialisti sulle manifestazioni del Primo Maggio, esso, appoggiato da un forte gruppo, propugnò il progetto di resistere alle autorità e di fare ad ogni costo un pubblico corteo. Facile quindi è a dedursi quale debba essere stato il di lui contegno negli ultimi tumulti.
      Mestierante in politica risultò l'Angelo Oppizio, prima anarchico, poi repubblicano, ora socialista. Di fenomenale attività nella propaganda, ha atteso validamente alla costituzione di circoli, ad organizzare e congressi e riunioni e pubblicare opuscoli, giornali, ecc. Si ingerì negli scioperi, consigliando la resistenza. In occasione dell'agitazione per il rincaro del pane tenne concioni spiccanti per violenza ed eccitamento alla rivolta. Nel 6 maggio, appena scoppiati i tumulti in via Napo Torriani, fece testamento in vista dei pericoli ai quali si esponeva; ed infatti risulta che prese parte ai tumulti in via Galileo unitamente al Turati, e fu arrestato nel 9 maggio a Porta Monforte durante la mischia.


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Dal Cellulare al Finalborgo
di Paolo Valera
Tipografia degli Operai Milano
1899 pagine 316

   





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