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      Ma la "plebe" dei tempi del regnante che governava, che pensava per tutti, veniva massacrata come quella di Giorgio IV e di Guglielmo IV, tutte le volte che incalzata dalla miseria andava sulla piattaforma colla gola rigurgitante di grida per un altro morsello di pane. Per convincervene vi basterebbe leggere il Weekly Register di Cobbett - il leone intellettuale che ruggiva pei derubati di quel tempo. Giorgio III morė nel gennaio del 1820. Ma aveva cessato di regnare da dieci anni. Durante la reggenza i vogliamo dei lavoratori venivano sbaragliati continuamente con delle mitragliate di no! Cosė durante i dieci anni incespicate nei massacri, come a Ely - al nord della contea di Cambridge - e come a Ely trovate sui banchi della giustizia i malsalariati a centinaia, e come a Ely trovate delle sentenze in blocco di trentaquattro condannati a morte.
      Ma č inutile restringere il periodo della provocazione a un dato re. Esso č eterno. L'importante per noi č di avere un'idea generale dell'ambiente in cui vivevano le masse prima che la "Charta del Popolo" divenisse il pendaglio delle aspirazioni delle unioni politiche e operaie di quel tempo.
      Chi ha letto Macaulay o chi conosce il XVII secolo non ha bisogno, per mettersi nella testa la condizione dei lavoratori e dei poveri del XIX, di sciupare il tempo. I capitoli di Macaulay e di Green si ripetono nelle storie d'Inghilterra di Harriet Martineau, di W. N. Molesworth, di Spencer Walpole e di Justin M'Carthy - il supposto leader degli antiparnellisti irlandesi alla Camera dei Comuni.


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L'insurrezione chartista in Inghilterra
di Paolo Valera
Uffici della Critica Sociale Milano
1895 pagine 125

   





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