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      Il duca di Newcastle fu percosso, non si sa più dove. Il cabriolet che portava il marchese di Londonderry venne fermato dalla mob (plebe) e schiaffeggiato da parecchi che riuscirono a mettere le mani nella vettura. I pari spirituali erano il bersaglio della folla. Alcuni hanno dovuto rincasare per non essere assassinati. I pastori o i sedicenti pastori del popolo che votano contro il popolo!
      Dei ventidue prelati ventuno avevano votato contro il bill! Non vi fu che il vescovo di Norwích che abbia avuto il coraggio di votare pel gregge. Due giorni dopo, una processione di 60.000 adulti presentò, per mezzo dei rappresentanti, la petizione che pregava il re di valersi di tutti i mezzi costituzionali per far votare il bill. Il re fu lietissimo della petizione. Aveva fiutato che la sua resistenza gli avrebbe messo in pericolo il trono. Pregò Hume - il deputato che gliela aveva presentata - di dire ai firmatari e ai dimostranti che la loro preghiera sarebbe stata esaudita.
      Tutte le persone, dite loro, della mia casa reale, contrarie al bill saranno licenziate. Farò ogni sforzo perchè il bill passi.
      Intanto lord Londonderry dovette difendersi una seconda volta, minacciando di scaricare la pistola, da una folla di 4000 persone che lo aveva riconosciuto.
      Il duca di Cumberland venne sbattuto giù da cavallo mentre ritornava dalla Camera dei lords. Il marchese di Bristol dovette dormire fra le correnti d'aria perchè le finestre del suo palazzo non avevano più vetri.
      Passato il bill, le masse si trovarono come corbellate.


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L'insurrezione chartista in Inghilterra
di Paolo Valera
Uffici della Critica Sociale Milano
1895 pagine 125

   





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