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      Se aveste dato a questo soldato soli due mesi, la sentenza sarebbe stata più salutare. I giudizi delle Corti marziali li leggo due e spesso tre volte
      . Bravo.
      Gli ufficiali sembra che abbiano vergogna di far sapere che appartengono all'esercito. Nessuno li vede mai in uniforme, fuorchè ai ricevimenti o di servizio. Non c'è in loro l'entusiasmo per la sciabola che strascica sul selciato. In dieci anni non ho mai veduto un ufficiale in divisa a spasso! Chi ne dubita legga le lettere e l'articolo di fondo pubblicati dieci mesi sono nel Times.
      Così non è difficile capire come nel generale Napier fosse più dell'uomo che del militare, come lo intendiamo noi. Inviato con 6000 uomini - divenuti poi 8000 - e 18 cannoni a schiacciare il chartismo in undici contee settentrionali d'Inghilterra, senza punto venir meno al suo dovere, divenne egli stesso quasi chartista. Naturalmente, qua e là, nel suo Diario (Life and opinions of general sir Charles James Napier, vol. II), vi sono frasi e pensieri che fanno a pugni con altri pensieri ed altre frasi. Per esempio crede i chartisti dei repubblicani che vogliono rovesciare il trono, dichiara che "l'essenza del repubblicanismo è saccheggio", e conclude, ogni giorno, che "tutto ciò è il risultato del governo, che lord John Russell e i tories sono più da biasimare che O' Connor, e che il subbuglio è il prodotto della ingiustizia del partito tory e dell'imbecillità del partito whig!"
      Tuttavia quanto è diverso dal Morra! Era contro la violenza chartista, ma questa, scriveva, non mette il governo dalla parte della ragione.


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L'insurrezione chartista in Inghilterra
di Paolo Valera
Uffici della Critica Sociale Milano
1895 pagine 125

   





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