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      È quello che è toccato a tutte le grandi riforme in questo e negli altri paesi".
      I leaders della forza fisica e della forza morale pullulano in tutte le contee e spesseggiano nel Lancashire, nel Cheshire e nel Yorkshire. Tra i leaders della forza fisica torreggiano il dottor Giovanni Taylor, Giorgio Giuliano Harney, R. J. Richardson, il reverendo Stephen, Riccardo Oastler e Potts.
      Il dottor Taylor fu chirurgo nella marina, direttore e proprietario del Glascow Liberator, ereditò, come dissi, 30.000 sterline, e fu espulso dalla Francia in 48 ore per essere troppo intimo dei rivoluzionari parigini.
      Indossava sempre il camiciotto del marinaio e sotto il cappellone dalle ampie tese che ondeggiavano lo si vedeva a due miglia di distanza. Secondo il Gammage non parlava mai più di venti minuti o mezz'ora. Non era in lui "l'arte del piccolo demagogo". Si sentiva che si era a tu per tu con un oratore educato. Tommaso Frost (Forty Years' recollections) vorrebbe lasciarlo credere vanitoso. Ma R. G. Gammage (History of the Chartist movement), che lo conosceva un po' più di lui, non esita a metterlo sullo zoccolo dei più franchi, onesti, intrepidi e disinteressati democratici del giorno. Sulla piattaforma non ricordava mai i suoi sagrifici. Alla Convenzione fu uno dei più caldi difensori del sacred month, cioè del mese in cui nessuno doveva lavorare per costringere le classi dirigenti a incorporare la Charta nella legge. Il suo ideale era la rivoluzione, perchè la credeva la via più breve e più spiccia alla mèta.


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L'insurrezione chartista in Inghilterra
di Paolo Valera
Uffici della Critica Sociale Milano
1895 pagine 125

   





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