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      I presenti erano 1500 e la popolazione del distretto non è che di 25.000. Tutta Ashton vi era rappresentata. Bottegai, liquoristi, birrai, filatori, avvocati (qui una voce gridò che gli avvocati non erano presenti perchè vivono sul salario degli altri), lavoratori, tessitori, alzarono le mani e votarono il manifesto e il secondo ordine del giorno. I discorsi tendevano a provare principalmente che la macchina, senza la protezione del lavoro, era una rovina o una maledizione.
      Signori giurati! Se vi dovessi dire tutto ciò che so dei padroni, vi meravigliereste. Un padrone di Stockport, che dieci anni fa occupava cinquanta persone a 31,50 alla settimana, oggi produce la stessa quantità di lavoro con dieci uomini a 25 lire. So di un'altra fabbrica in cui il lavoro è fatto tutto a macchina (alludeva al filatoio inventato nel 1779 da Samuele Crompton)(5). Rayners, fiutato lo spirito del meeting, ritirò la riduzione e così fecero tutti gli altri padroni ad eccezione di un certo Bayley. È lui che dovrebbe essere sul banco degli accusati. Se egli avesse, come gli altri, ritirata la riduzione, non vi sarebbe stato sciopero. Il popolo si sarebbe contentato di avere resa impossibile la diminuzione. Si tennero meetings a Stalybridge, a Hyde. A Hyde gli operai dichiararono di essere pronti ad abbandonare la fabbrica se non si ritirava la minacciata riduzione. A Droylsden si fece lo stesso. Questa è la storia della chiusura degli opifici. Io sono sicuro che senza questa lotta migliaia sarebbero morti di fame.


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L'insurrezione chartista in Inghilterra
di Paolo Valera
Uffici della Critica Sociale Milano
1895 pagine 125

   





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