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      Vi cito semplicemente le fabbriche del Bradshaw, dove non lavorano che le donne. Io feci parte della deputazione che andò dall'Orrell e dal Bradshaw per indurli a permettere agli uomini di guadagnarsi il pane nei loro stabilimenti. Ma entrambi rifiutarono. Una moglie pregò caldamente il padrone perchè permettesse al marito di lavorare con lei. Non ne volle sapere. Questi non sono che gli esempi personali. Ma potrei citarvene a bizzeffe. Con questo sistema i direttori, i capi fabbrica e gli altri tirannelli si prendono libertà scandalose. Se dovessi dirvi i dettagli di ciò che ho veduto fare da questi uomini, non sareste meravigliati dei risentimenti dei mariti contro il
      sistema di fabbrica" e non sareste punto meravigliati che ci sia qualcuno che tenti riformarlo. Questo è ciò che feci, questo è il mio delitto.
      Prima di concludere vi leggerò quest'altro manifesto ai compagni di lavoro e al pubblico in generale:
      Noi, delegati rappresentanti il mestiere del cotone, essendoci riuniti, giovedì 1.° settembre 1842, in Manchester, ci valghiamo della prima opportunità per farvi sapere che cosa pensiamo dei padroni, cui abbiamo invitato a una riunione privata per i punti in questione. Essi rifiutarono di intervenire e il loro rifiuto è una premeditazione per spingere gli operai alla miseria e al delitto, e i bottegai al fallimento e alla ruina. Compagni di lavoro! Noi vi invitiamo ad aderire all'ordine del giorno, che abbiamo votato, con tutte le vostre forze, come un mezzo per redimervi dalla presente condizione che ci degrada.


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L'insurrezione chartista in Inghilterra
di Paolo Valera
Uffici della Critica Sociale Milano
1895 pagine 125

   





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