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      (banditi reali), se vi piace meglio. Questi miserabili senza corona sono stati ricevuti dalle classi e dalla royalty (monarchia) con trasporto!"
      E oggi? La Camera rumoreggiava, si scaricava degli hear hear (udite! udite!) di scherno e degli oh! di sorpresa. Wakley rimaneva imperturbabile e tirava via come se lo si stesse ascoltando religiosamente. Non potei acciuffare che delle frasi sbocconcellate.
      Gli avvisi della dimostrazione sono stati su tutte le cantonate. Il governo, se voleva proibirla, doveva proibirla prima. Ridano pure, signori! Ma è certo che non più di mezzo milione di persone è rappresentato in questa Camera.
      Le invettive, gli aggettivi che volevano essere tanti proiettili nello stomaco dei colleghi, nemici del popolo, turbinavano nell'ambiente senza giungere nella Galleria del Popolo. Solo, tra il tumulto, ho veduto O' Connor levarsi in piedi, spalancare le braccia e, con voce da basso profondo, dire scandendo le parole: "Ma siete voi, o signori ministri, che ci avete insegnato che l'imposta senza rappresentanza è della tirannia!"
     
      XI.
     
      Caduta del chartismo
      (10 aprile 1848).
     
      Tre antimeridiane. La mia cavalla è già nel cortile che nitrisce e raspa l'acciottolato come se sentisse della mia impazienza. Cielo lietissimo. Rimarrò giornalista. Vale a dire che mi lascerò accoppare piuttosto che prendere parte alla guerra civile. Il mio mestiere è di rimanere un lapis.
      Sono in sella e galoppo in lungo e in largo per riassumere in una frase il terrore londinese. Ha l'aria di una città spaventata.


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L'insurrezione chartista in Inghilterra
di Paolo Valera
Uffici della Critica Sociale Milano
1895 pagine 125

   





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