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      In quel carro sono le voci di 6.000.000 di persone. L'onore della Granbretagna è nelle vostre mani. Non insudiciatelo con del sangue. Ascoltate la parola di O' Connor. Scioglietevi e andate a casa. Se la Camera dei Comuni respingerà la petizione, invieremo un memoriale alla regina (applausi). Noi terremo un altro meeting più grande di questo e poscia le nostre preghiere saranno rispettosamente deposte ai piedi del trono (grandi applausi).
      Le moltitudini si scompigliano. Feargus O' Connor è già in un cab che fila verso il Parlamento come un leader stroncato. I rotoli della grande Charta subiscono l'ignominia di essere trasportati alla Camera dei Comuni in una vettura pubblica, come della roba trafugata. I dimostranti se ne vanno come cani insultati da tutti i piedi. Il Sun, giornale popolare delle classi medie che si vende a ruba in Kennington road, chiama tutte queste moltitudini del "demagogismo sanguinario"; le classi schiattano dalle risa, persuase che il chartismo sia morto.
      Quanti erano? Non ve lo so dire neppure stamane coi giornali sul tavolo pieni della dimostrazione di ieri. Chi la dice di 10.000, chi di 15.000, chi di 20.000, chi di 40.000, chi di 50.000 e chi di 100.000. Il Morning Chronicle la somma, tra dentro e fuori Kennington Common, a 25.000. L'Illustrated London News, che l'ha illustrata in due pagine, la riduce a 15.000. Il Northern Star la fa salire a 400.000. Il Sun di ieri sera a 150.000. Il Globe cita la cifra del Times che la fa discendere a 20.000, compresi 10.000 spettatori.


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L'insurrezione chartista in Inghilterra
di Paolo Valera
Uffici della Critica Sociale Milano
1895 pagine 125

   





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