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      Ma il guazzabuglio grandioso del selciato! Uhm! Dà loro il vomito. Cretini!
      Guardate che calca intorno alle lenzuola dei defunti, al mantello della cuoca a spasso, alle scarpe delle morte all'ospedale, al cappello disceso, testa per testa, fino all'ultimo mercato della pezzenteria, alle sottane rappezzate, allo scialle della rivendugliola andata in malora, agli indumenti buttati dalla finestra dalla cameriera del terzo piano.
      Mamme, mammacce, donne di grosso, lavandaie, vuota pitali di locande, femmine da lavandino, tose di fabbrica, puttane da venti centesimi, avanzi dell'acquavite, eccole, curve, imbambolate, spalla contro spalla, liete di palpeggiare la camicia pezzata o il sottanone di lana logora che non possono comperare o addolorate quando qualcuna porta via l'ulster sdruscito che avevano intenzione di mettersi addosso col settimanale di sabato venturo!
      In giù, a due passi dalla public house, è Mary, una grassottona di vent'anni, indemoniata dal whisky irlandese, che vomita su Tomy, il suo "bulo", lo sterco del suo dizionario.
      - You bloody pig! Go and buggar yourself! I shall smash your mug, I shall, you son of a whore (Porco animale! Va' a farti inculare. Ti rompo la faccia, ti rompo, figlio di bagascia!)!
      - Go home you fucking bitch (Va a casa puttanaccia!)!
      In fondo è il tafferuglio. È la zuffa. Si combatte. È il duello inglese. I boxisti sono circondati da una folla immensa. Nessuno fiata. Il policeman gira il tacco, sapendo che anche il principe di Galles è uno dei più spietati fighters e un grande patrocinatore del fighting.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





Mary Tomy Porco Galles