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      Dal '32 al '66 fu un'agitazione continua per alterare o modificare o distruggere la riforma rivoluzionaria di Guglielmo IV, un re la cui capacità - e badate che lo dicono tutti gli storici - non gli avrebbe permesso di occupare il posto di impiegato del lotto o del dazio consumo. Il più generoso dei suoi biografi, annunciandone la morte, avvenuta il 20 giugno 1837, scrisse che le sue facoltà intellettuali non erano of a high order, di un ordine elevato. Lo credo io! Poteva dire addirittura che era un asino calzato e vestito, che nessuno - lo avrebbe processato per diffamazione. E tuttavia, parrebbe impossibile se non fosse vero, la supineria ufficiale lo mise a cavallo, in nome del popolo, s'intende, del suo amato popolo! Nell'angolo nord-est dello square di Trafalgar!
      Popolo, "amato popolo", quando me lo ridurrai in frantumi. Mettici un tipo utile, un mattoniere o un calzolaio. Mettici gente che fu, se non altro, buona e mi leverò tanto di cappello. Ma un re cretino, no, accidempoli!
      A proposito, popolo inglese, quando edificherai il tuo Valhalla - il palazzo dell'immortalità - il Pantheon degli eroi caduti nella battaglia del lavoro?
      Quando darai una nicchia ai martiri della tua classe a incominciare dai luddisti, i primi ribelli degli opifici di tessitura, coloro che insorsero, in nome del pane, contro le innovazioni meccaniche che diminuivano i lavoranti e aumentavano i guadagni dei padroni?
      Sostiamo un minuto. Nessun buffone è mai stato immortalato come Guglielmo IV. Eccentrico, al punto da lasciarsi credere avviato alla pazzia.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





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