Pagina (56/147)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La Liverpool Post spera che i caporioni di ieri saranno arrestati, processati e puniti severamente.
      Dopo pranzo. La Pall Mall Gazette ha intervistato Hyndman e Champion.
      Varrebbe la pena di tradurla. Ma è lunga.
      Né l'uno né l'altro assume la responsabilità dei fatti di ieri.
      Champion è violento contro i tumultuanti e il saccheggio. "Se avessi avuto un revolver e li avessi veduti saccheggiare una bottega non avrei esitato a far fuoco su loro."
      Hydman: "Quando vidi che diedero mano alle bottiglie di vino ebbi paura che agguantassero anche quelle del brandy. Tutte le carrozze che ebbero la sfortuna d'incontrarsi coi riottosi furono fracassate (smashed). Mi duole che abbiano spaventata una lady che passava nella sua barouche o berlina". Oh basta!
      Il Punch non perdona loro neppure dopo queste dichiarazioni. Vestito da boia li serve al pubblico strangolati con dei visacci orribili.
      Il Ghetto
     
      Il ghetto di Petticoat Lane è una fiera di stramaglia israelitica che ammorba i dintorni di questo immenso pitale di sebo cutaneo e di miasmi pestiferi che sprigiona dal suo orifizio.
      La popolazione è tipica come tutti gli ebrei del mondo. Si trascina dietro i vizi degli antenati, i pregiudizi delle nonne, la caparbietà dei padri, l'avarizia della sua specie e la sudiceria eterna che la distingue.
      Gerusalemme è la terra del suo cuore, ma la sua patria è dovunque sono i pidocchi, le pulci, le cimici, le ossa, la carta straccia, le ciabatte e i cenci.
      Tra gli odori umani, il giudaismo inglese rappresenta gli escrementi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





Liverpool Post Pall Mall Gazette Hyndman Champion Punch Ghetto Petticoat Lane