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      È una società che va demolita.
      Zappatori sociali! Mano all'ascia, ai picconi e addosso! Se non avete coraggio eccovi qua e là delle bimbe cieche, dei ragazzi ciechi, delle figlie sulle grucce, dei figli che vanno via carponi stendendo la mano.
      - Fate la carità...
      Ecco delle altre fanciulle, degli altri giovinetti sparuti che conducono per mano i loro genitori questuando col cartello della rassegnazione.
      - Mio padre è cieco.
      - Mia madre è cieca.
      Zappatori sociali! Su! Mano agli arnesi. Addosso! Dateci la demolizione!
      Un po' di notte
     
      Londra, di notte, è triviale. Dopo la chiusura delle liquorerie e dei restaurants - che avviene alle dodici e mezzo tutti i giorni, esclusi, s'intende, il sabato in cui è proibito bere e mangiare pubblicamente dopo le dodici e la domenica dopo le undici - non trovate che delle sottane invendute, della carne frusta, degli imbuti rasi di alcool e dei piedi stracchi che cercano una pietra di riposo.
      Gli ubriachi... Ce n'è dappertutto. Ecco là delle tube che piegano, che barcollano, che si contorcono. Dei cappelli molli che piroettano o barellano o urtano le muraglie o ne gualciscono l'ala contro le colonne dei lampioni del salvagente. Dei guanti mattoni che slargano le dita nel vuoto e tentano d'agguantare una spranga che non trovano.
      Dei mantelli che strascicano superbamente sul fango giallo. Delle balzane che si aggrovigliano con delizia nella mota. Del raso bavoso di Shoreditch che incespica e si incatrama nel guazzo.
      Sentite. L'aria risuona di ruzzi violenti.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





Shoreditch