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      - A quelle dell'east do sei pence.
      - Va colle eastenders (le donne che sgualdrinano nell'est della capitale). Se non me ne dai tre non esco.
      - Preferisco buttarti dalla finestra.
      - Aiuto! all'assassino!
      Le grida, il pestamento dei piedi, il diavolo a quattro, rappresentano i suoi ferri di mestiere o i suoi ordigni di estorsione. Essa vi obbliga a pagarla e a lasciarla andare più che in fretta a commettere altre ruberie o a dormire nel suo letto sola o col suo ludro. Ma più probabilmente sola. Perché la traviata inglese, in generale, non sente il bisogno né di un Armando, né di un mantenuto. Il vuoto del cuore lo riempie con delle pinte di birra e delle caraffe di brandy o di whisky. Va a dormire traballando, si risveglia tre o quattro volte nella notte per tracannare delle sorsate di liquori e si alza domandando alla Polly dell'altra acquavite.
      - Ci avete detto che abusa della condizione dell'uomo.
      Accidenti, se abusa!
      - Ma c'è o non c'è la legge?
      - C'è e non c'è. La legge è il magistrato di polizia. Ora egli vi occupa con due parole. Dicendovi che un gentiluomo non va colle gaygirls (venditrici di piaceri). - Dovreste avere vergogna di...
      - Riverisco.
      Ne uscite rosso come il corallo, vi gettate, se vi sono rimasti gli spiccioli, nel cab e vi scaricate in un bagno per lasciarvene anche la memoria. Senza punto domandarvi se il magistrato non è anche lui uno di coloro che vanno a cavarsi la foia tra il tumulto delle sottane in vendita.
      Il meglio che vi resti a fare in casi disperati come questi, è di correre dabbasso e ungere, con mezza corona, la mano, del policeman.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





Armando Polly