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      Le vetture sono tutte cariche. Il numero degli inebriati ingrossa tutti i minuti. I policemen si sgranchiano. Gli strilloni sgolano le ultime edizioni. Le fioraie diventano più audaci. L'attività è al parossismo.
      - Time, gentlemen - chiusura, signori!
      Le grandi lampade colorate diventano macchioni sospesi. I globi infissi nelle muraglie, pugni enormi. I salvagenti, forche di ribelli. Britannia - la figura severa sulla balaustrata degli uffici della compagnia di assicurazione - pare una Circe su, in alto, a sfidare gli uomini.
      - Chiusura, signori!
      I lumi delle botteghe si spengono. Le donne invendute si riversano sui marciapiedi. Il mercato si popola. Il mercato è un tratto fisso. Una volta, o almeno fino all'anno scorso rasentava il Criterium - che è un restaurant, una birreria, una liquoreria, un albergo aristocratico, un teatro, ecc. - svoltava e si allungava per Regent street che infilza Pall Mall. Ora incomincia dall'angolo destro di Piccadilly Circus - dove si fermano gli omnibus - e fila per Piccadilly, sullo stesso lato, per dieci e più minuti.
      Ci sono tutte le toielette: sguaiate, sentimentali, tragiche. Verdi, rosse, azzurre, quadrettate, a un colore solo. Tutte le forme dei copricapi: senz'ala, coll'ala, colle piume, senza piume. Alti, a coni, giù schiacciati. Carichi di fiori, di grappe d'uva, di spighe di frumento. Fasciati di gale, raggianti di fibbie, allegrati di volatili, tempestati di gemme false.
      - Hallow, Ducky! Come stai?
      È il convegno notturno del monde interlope, dei due emisferi.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





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