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      - Regna, oh! regna, mio Salvatore, - regna oh! regna mio Signore; - invia il potere santificatore all'armata del Signore; - invia il potere santificatore all'armata del Signore.
      Qualche domenica fa sbadigliavo nelle adiacenze di Maidavale, nell'ovest. Sul marciapiede della via erano delle giovani e dei gentlemen che rincorrevano i passanti offrendo loro dei fogliolini stampati. "Entrata libera. Sermone alle tre. Presentazione di una convertita. Seggiole gratuite". Grazie. Di questi foglietti - da Westbourne Park road a Maidavale - ne avevo insaccocciati almeno dodici. Ma qui c'era il solletico. Chi sarà questa stupida?
      Ero in una cappella di nonconformisti. Vale a dire tra la genia che rifiuta i modi, le formule e i riti della chiesa anglicana, la quale, secondo questi ribelli, calca le pedate dei cattolici che vivono di sacramenti, di messe, di incenso e di benedizioni piuttosto che di prediche. Mentre i nonconformisti si contentano del sermone tale e quale esce dalla testa del sarto o del calzolaio o del legatore di libri.
      Le pareti mi misero del ghiaccio nella schiena. Erano pulite ma nude come quelle della pitoccaglia. Le finestre uh! Mi ricordavano la casupola di legno della mia padrona di casa. Non un vetro istoriato!
      Entrai colla precauzione della sposa che tocca per la prima volta il pavimento della casa allestita da un marito capitato non si sa come. Ma non mi si diede tempo di pensare alla catastrofe dell'anima. Di dietro, tre giovanotti, colla voce che ti sopprime lo sdegno, mi sussurravano: "Avanti, signore, prendete posto laggiù". Cioè dove era il quadrato della congregazione.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





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