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      Bastava Piccadilly Circus perché si vedesse con che accanimento si iniziava tutte le sere il movimento delle aggressioni delle femmine contro i maschi. Il move on tetro del policeman li teneva in freno e impediva loro di sciogliersi riottosamente. La storia che il Regno Unito non conoscesse bordelli e prostitute non era che una fiaba. Roba da cinematografo. Un po' prima si credeva alla virtù della Crawford. Si giurava sui giuramenti di Carlo Dilke. Ma è venuta la matita della Crawford a mettere a posto i personaggi. Tutto è finito in un'oscena descrizione. Il mascalzonismo ha dominato. Ha resistito, si è ostinato. La vendita del Tributo delle Vergini non cessava; triplicava. Le donne che non avevano visto come si era svolto il periodo della vendita delle vergini, se non come un urto commerciale chiamarono quel tempo un affare di dieci sterline. Era un negozio. Si cercavano i ruffiani, le ruffiane. Senza di loro non era possibile nessun affare. Pareva a tutti uno scandalo. La virtù era questa. Per dieci sterline si aveva la certezza; il tenitore del bordello privato prometteva di fornire delle vergini con tanto di certificato medico della constatata verginità. Povero Stead! La sua insistenza a fare uno scandalo sociale con le ragazzotte che non mangiavano ostriche che per servire bene i lordi che le comperavano al buio, è finita in un disastro personale. È affondato con la gente del Titanic, in mezzo agli icebergs dell'oceano.
      Non so se la civiltà di Stead fosse più alta di quella dei puritani.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





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