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      No, non ci siamo giovati dell'ignoranza delle masse per incitare il Governo a tradire il Paese. No. Il Governo non può crearsi un alibi qualsiasi attraverso il nostro atteggiamento. Se lo tentasse, sarebbe un governo suicida. La nostra opposizione alla guerra è stato un movimento di propaganda socialista di diffusione di principi e nulla più. Quando noi infatti, accettavamo la chiamata delle classi senza fissarne il limite per difendere la neutralità, venivamo ad accettare in massima la mobilitazione stessa. Una campagna - di fatto - contro la guerra avrebbe dovuto cominciare coll'opporsi al richiamo delle classi. Il carattere della nostra opposizione alla guerra è dunque precisato: né il manifesto famoso viene ad alterarlo. Vi si parla, è vero, di opposizione alla guerra ma non si accenna nemmeno allo sciopero generale che alla vigilia di una guerra io ritengo appunto - e potrei anche ingannarmi - un disastro e una follia.
      Che cosa rimane ora dell'acre ritorsione tancrediana? Nulla o ben poco. Il Tancredi è un anarchico-fenomeno: un anarchico che esalta la guerra e vorrebbe spingere l'Italia alla guerra. Ora, se v'è qualche cosa che comincia ad essere un po' repugnante, è appunto questo anarchismo che maschera le sue inversioni intellettuali e politiche sotto il pretesto comodo e... simpatico dell'eresia. Se v'è qualche cosa di
      scorretto" è appunto questo giovarsi della qualità di "anarchico" per accreditare in un certo qual senso la propria merce intellettuale e rendere dei servigi alla classe borghese.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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