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      Giolitti nutre verso di lui. Campanozzi ha ricostruito il fatto. Lo ha ambientato nel luogo e nello spazio. L'on. Eugenio Chiesa è stato, come al solito, documentale, preciso, categorico. Ha schiacciato l'on. Falcioni. Anche gli altri oratori dell'Estrema Sinistra sono stati efficaci. L'on. Falcioni ha parlato come un deficiente.
      Tutti i giornali sono unanimi nel stroncargli il discorso. Si è limitato a riferire le risultanze della tendenziosa inchiesta ministeriale. Nient'altro. Non si è elevato dalla prosa del rapporto poliziesco. Nessuna analisi dell'episodio, nessuna considerazione d'indole sociale, nessun sintomo di ravvedimento per l'avvenire, ma la giustificazione recisa dell'uso delle armi. L'on. Falcioni ha compiuto l'apologia del massacro di Rocca Gorga. Ecco tutto. Non siamo così imbecilli da meravigliarcene. E adesso? Se il Governo crede di aver posta la pietra sepolcrale sulla discussione, s'inganna. I morti di Rocca Gorga torneranno alla Camera. L'on. Bentini ha convertito l'interpellanza in mozione. Benissimo! E la mozione dev'essere firmata e sostenuta da tutto il Gruppo Socialista. Intanto il proletariato deve prepararsi a rispondere collo sciopero generale alla politica di reazione e di sangue di Giolitti. Pur troppo dieci anni di scissione nel Partito Socialista e nel proletariato, hanno creato in tutta Italia una situazione difficile. Il sentimento rivoluzionario si è illanguidito. Plaghe che parevano ribelli, rivelano sintomi di inaspettata debolezza. Dopo gli eccidi del 6 gennaio, solo nel ferrarese c'è stato un movimento di protesta di una certa ampiezza.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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