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      Per spazzar via Giovanni Giolitti sarebbe stato necessario di adottare il sistema della baionetta in canna. Abbasso Giolitti! Tutti ne parlano male. Gabriele D'Annunzio gli ha rovesciato addosso quintali di sudicerie. Mussolini ha il suo giornale pieno di melma per Giolitti. Altri, altra pestilenza letteraria. La borghesia pareva e non pareva. Non la si capiva. Corridoni era già un altro individuo. Non aveva più paura delle guardie di S. Fedele. C'erano altri ordini. Allora? Avevano dovuto incominciare le ostilità. Mussolini lavorava ancora la "corona". Gli pareva che la dinastia costasse troppo per quello che dava. Era una dinastia parassitaria. Bisognava licenziarla. A poco a poco era necessario insegnare ai cittadini la via d'uscita. Fino a quando saremmo stati sottoposti a un personaggio coronato, noi ci saremmo sempre trovati a tu per tu con una guerra civile. È la storia incominciata con il primo uomo. Lo spirito della resistenza era dovunque. Le minacce incominciarono a triplicare. Io seguo quello che scriveva il direttore del Popolo d'Italia nel 1915. Colpi di mitraglia, colpi di proiettili. Era una devastazione che poteva essere minacciata, preparata, scatenata.
      La neutralità è - senza dubbio - il regime perfetto per abbrutire i popoli. Eppure, malgrado il pessimismo che ci soffoca, noi ci rifiutiamo ostinatamente di credere che il
      sacro egoismo" debba inchiodare per sempre l'Italia alla gogna della neutralità." Diceva Mussolini, terminando il periodo. "Ma intanto chi sa nulla?


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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