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      Non si sa come, ha cambiato. Il 15 novembre dello stesso anno il Popolo d'Italia era in piazza. Il primo numero era come quello di tutti i nuovi quotidiani: abborracciato. Nato giornalista, carico di episodi di vita nazionale e internazionale, il quotidiano migliorava tutti i giorni. La sua testata era un programma. A sinistra c'era questo motto: Chi ha del ferro ha del pane. Lo aveva pescato in Blanqui. Una figura dei tempi di Napoleone III che aveva consumato molti anni nelle galere e che nella Comune si era popolarizzato per quella sua mano eternamente inguantata. A destra: La rivoluzione č un'idea che ha trovato delle baionette. Il giornale era sempre socialista. Il socialismo stava per compiere la sua caduta.
      XVII
     
      L'UMILIAZIONE DEI DEPUTATIDI CARLO MARX
     
      Si č sempre creduto che i deputati fossero eletti per delle virtų personali o della vigoria cerebrale. Le sedute inaugurate da Benito Mussolini come Presidente del Consiglio ci hanno disilluso. Il Presidente Mussolini ha potuto parlare come ha voluto. Ha dato fuori. Ha potuto prorompere e superare i principi delle escandescenze. O'Connell, il vituperatore del duca di Wellington, č stato superato. Francesco Crispi, il pių oltraggioso oratore di Montecitorio, č caduto dal trono dell'improperio e del pugno sul tavolo ministeriale. Il duce lo ha rovesciato dai suoi trent'anni di oratoria parlamentare in una seduta. Non si supponeva che tutta quella gente che assisteva alla propria demolizione non scattasse, non si sollevasse irritata, non trovasse un impeto di collera per difendere se stessa e il partito che rappresentava.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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