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      In un paese civile egli sarebbe stato arrestato più volte. Miglioli può essere la più grande canaglia italiana. C'è chi ai tempi del grano lasciato marcire nei magazzini del cooperativismo migliolino lo ha voluto paragonare all'affamatore Foulon, l'esecrato intendente giustiziato dalla "Grande Rivoluzione". Io non lo conosco che come deputato clericale. Ma non poteva essere né sloggiato dal suo domicilio né bandito dalla sua provincia da un avversario. Diversamente si cadrebbe nei disordini delle province messicane o nelle violenze degli strilloni del re. D'accordo. Io sono ancora un utopista. Non so adattarmi alle ingiunzioni che vorrebbero essere statali e non sono che sopraffazioni o vendette personali come quelle compiute da Cesare Rossi, la terribile sciagura capitata a Mussolini.
      Mussolini, con il suo giornale, ha infuturato idee rivoluzionarie. Ha trovato un terreno favorevolissimo. Tutti deboli, tutta gente che lasciava fare con la speranza che facessero niente anche gli avversari. Non c'è mai stato un quotidiano che si sia lasciato demolire e ardere e frantumare come l'Avanti!, quando stava di casa in San Damiano, senza neanche un articolo che incitasse alla vendetta, alla rappresaglia, alla restituzione del danno e delle aggressioni. Nella stessa sera io mi trovai con la mia compagna in casa del direttore per assumere con la penna e con l'azione la mia parte. Non c'era niente da fare. I dirigenti dell'azienda ordinarono il rifacimento dell'edificio, il ripristinamento delle stanze di redazione e di stamperia, come se si fosse trattato di un disastro senza importanza o inevitabile.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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