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      L'atrocità di questi sedicenti "ricostruttori" verrà forse fuori al processo, se la autorità giudiziaria riuscirà a metterlo assieme. Non è facile giungere a dei rigori politici. È un partito che non lo si può più far rinsavire. Il duce ha un bel dire: ragazzi state quieti! Rispettate la legge! A Torino quattro o dieci barabba si precipitano nel palazzo del senatore Frassati e glielo devastano a colpi di sfollagente. L'appartamento è stato in parte rovinato. Perché? La Stampa è un vecchio giornale subalpino, rispettato in tutto il Piemonte, con diramazioni in tutta Italia, e i barabba, armati dei terribili arnesi hanno cercato di impadronirsi del senatore e compiere su di lui sevizie. Questa proprio è una vergognosa ricaduta del popolo negli istinti più brutali e più bestiali dei tempi in cui le moltitudini andavano coi piedi nel sangue delle guerre civili.
      Hanno arrestato anche il Giuseppe Viola, altro degli esecutori materiali dell'assassinio Matteotti. L'hanno sorpreso in una osteria di via Luigi Canonica. Il suo nome faceva rabbrividire anche quelli della questura. I poliziotti gli si sono precipitati addosso, prendendolo come in una morsa, con le rivoltelle tese. Lo si è ammanettato e portato via in una vettura per la questura. Sarebbe il quinto sicario. Cinque per assassinare un deputato di opposizione. La storia delittuosa è vicina al suo epilogo.
      La Ceka deve avere ramificazioni un po' dappertutto. Dovunque ci sono moti iniziati, provocati il più delle volte da combriccole locali.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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