Pagina (190/213)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Nessun Presidente ha lasciato violentare, ha fatto imbavagliare e sequestrare tanti giornali. Non c'è uomo che abbia citato tante volte la rivoluzione come lui. È lui che ha voluto far penetrare nel cittadino la leggenda della sua "rivoluzione". La parola rivoluzione è ormai gloriosa. Accompagna tutti i gesti del duce. Un altro italiano avrebbe avuto paura di servirsi del manganello. Ai tempi dell'Austria lo abbiamo odiato, esecrato, maledetto, stramaledetto. Benito Mussolini, esule a Trento, l'aveva invettivato. Salito al potere se l'è fatto suo. Ci sono state moltitudini che hanno dovuto trangugiare calici e bicchieri di olio di ricino. Questi scandali non l'hanno mai disturbato. Ieri stesso ha potuto dimostrarsi un anticristo in riposo. Dei suoi castighi non è malcontento. "Mettiamo pure in soffitta il manganello, ma, mi raccomando, non mettiamoci le pantofole e la papalina perché potrebbe darsi il caso, che, mentre noi andiamo disarmati con tutti i ramoscelli di una intera foresta di ulivi, gli altri si preparassero armata mano e un giorno ci costringessero alla lotta in condizione di assoluta inferiorità."
      La sua personalità politica è sempre in discussione. Egli parla molto. Quasi tutti i giorni. La stampa ha mostrato di voler sapere se quando parla è in nome del capo del Governo o del capo del fascismo. Mussolini non si è trovato in imbarazzo. "Parla l'uno e l'altro - egli ha detto - in quanto che i due elementi non formano che un'unità completa, che due aspetti dello stesso fenomeno, due attività della stessa natura.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





Presidente Austria Mussolini Trento Governo