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      Tempi luridi e polizieschi. La vita del profugo era sempre in pericolo. Durante la prigionia di Crispi la giovane che portava al carcere la biancheria stirata era Rosalia Montmasson. È nata tra lui e lei una passione. Scarcerato i patrioti gli fecero una colletta e gli innamorati andarono a Malta. Fecero della miseria negra. Mangiarono pane e insalata e dormirono sulla paglia. Rosalia si rimise al lavoro. Crispi a scrivere la Staffetta che i pescatori facevano penetrare nel reame del re Bomba. Si capisce che la ragazza senza padre e senza madre avesse il desiderio della donna che vuole accomodarsi nella legge per rispetto al mondo. Crispi si è valso della di lei ingenuità per farla passare attraverso una scena matrimoniale che avrebbe fatto sbellicare dalle risa sul palcoscenico. Così è rimasta una scena criminosa. Francesco Crispi è stato capace di preparare il trucco della cerimonia coi testimoni che dovevano assistere e compiuta la farsaccia col prete che doveva benedire, unire e mettere l'anello al dito della sposa, andare a tavola con tutti loro senza rivelare con la risata la turpe commedia. Il trucco è rimasto un segreto per degli anni. Rosalia Montmasson non lo ha saputo che al momento della separazione. Adagio. Io precipito. Ella è stata avviata a Ginevra e lui si è imbarcato per Londra. La lontananza rendeva infelice la Montmasson e non appena la fanciulla è riuscita a raggranellare il denaro sufficiente per il viaggio andò a raggiungerlo in Inghilterra. Divenne emissaria di Mazzini.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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