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      Il giornale di Frassati ha inaugurato la rubrica "Farinacci". Si fa presto a dire che "non bisogna dargli importanza". Ma quando lo si vede in consultazione con Mussolini - un agitatore di idee che se non altro ha un cervello arroventato e un passato politico di uomo che ha fatto storia - si trasalisce. Già, Benito Mussolini da un po' di tempo è prigioniero di faziosi scriteriati che condurrebbero alla rovina anche un Gladstone. Non si era mai veduto un Presidente del Consiglio che tutti i giorni ha da comunicare alla nazione ordini e contrordini, decreti e controdecreti, modifiche, alterazioni e correzioni istituzionali o statutarie. La stampa non è mai stata bistrattata, imbavagliata, violentata, incatenata come in questi tempi di "legislazione farinacciana". Il neo avvocato di Modena deve essere un charmeur, perché a quest'ora egli sarebbe stato inseguito come il Prina.
      In verità la gente che circonda Mussolini quando non è in preda ai furori dei fanatici è in maggioranza costituita da ex rivoluzionari avariati, passati attraverso teorie senza fede. Capirete che nessun Presidente del Consiglio avrebbe saputo tollerare al Viminale e nel suo ambiente governativo tanta geldra censurata dall'opinione pubblica come Cesarino Rossi, Marinelli, Filippelli, Naldi, Dumini, Volpi, ed altre creature spaventose. Tutta zavorra per l'égout sociale! Se i suoi dipendenti o collaboratori non fossero stati degli scalzacani che lo avessero mercanteggiato, Mussolini avrebbe dovuto accorgersi che era circondato da tanta melma umana.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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