Pagina (7/88)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Opinavano infatti i primi padri nostri che alcune parole, come versi composte e concinnate, potessero sedar tempeste, l'amore altrui conciliare, curare i morbi, addolcire i serpenti, e che so io.(7) Di qui è che canto talvolta per incanto si usurpa:
      Frigidus in prato cantando rumpitur anguisscrisse Virgilio.(8)
      Appresso: i carmi che per conseguir qualche bene pria si adoperavano, atti si credettero ad inferir de' mali. E perciocché gl'incantatori non sempre parole profferivano, secondo il primo significato d'incanto, ma implicavan quelle fralle labbra, borbottando, di qui fu che si credette che s'incantasse cogli occhi.(9) Credo fermamente perciò, e scommetto gli occhiali miei ancora, che la piú semplice, e piú vera significazione della parola fascino, sia quella di Cloazio Vero, rapportata da Gellio,(10) vale a dire dal Greco Bàskanon. E Baskaìno, donde viene Bàskanos, è detto, quasi fàesi kaìno, cioè oculis, aspectu occido.(11) Quindi Baskaìno significa invidere, cioè, al dir di Tullio, nimium videre: mentre gl'invidiosi, piú che gli altri, la jettano infallibilmente coll'aspetto, e dalla felicità e da' beni altrui gli occhi non rimovon giammai.
      Che vi credete? Anch'io avea un po' di Greco in casa, e di sceltissima vigna: ma col tempo si va perdendo. Siffatta originazione è piú consentanea alla nostra bella voce jettatura, che agli occhi principalmente attribuir sogliamo; allorché alcuni jettatori incontrandoci, o stando a noi rimpetto od a' fianchi, il gioco, gli affari, i fatti, e la persona nostra ancora viene a male e rovina.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura
di Nicola Valletta
pagine 88

   





Virgilio Credo Cloazio Vero Gellio Greco Bàskanon Baskaìno Bàskanos Quindi Baskaìno Tullio Greco