Pagina (23/88)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Eglino discorrono cosí: «non intendo la causa di ciò, dunque non è vero». Vi par questo un parlar di uomo sano, o un audace delirio, un sogno d'infermo? E dicon gli avversari poi che non si possa argomentar cosí: dopo ciò, dunque per ciò? Sí, è vero ch'è questa una fallace maniera di ragionare. Ma non è tale ove l'esperienza, di tutte le cose gran maestra, e base di tutta la filosofia, ci faccia rinculare, e vedere che non una volta, o due, o piú, ma sempre, nel mondo, sono alcune cose costantemente avvenute dopo altre, colle quali niuna relazione par che potessero aver giammai.
      Ah! che noi ignoriamo i fili e la tela di alcune combinazioni che pur vediamo. Vorreste voi sapere l'occulto fato e le ragioni di tutte le cose? Sareste felice. Intendete forse le relazioni tutte dell'Universo, per poter poi dire che o l'effetto sia di sua causa privo, o di genere da quella differente: quandoché la nostra scienza non è se non che una dotta ignoranza: ed i principi dell'umano sapere sono sull'ignoranza delle cose fondati?(100) E siccome non è da uom saggio prestar subito fede ad ogni cosa, levis est corde, qui cito credit; cosí allo 'ncontro sarebbe temerario Pirronista chi volesse tutto negare. Il che può derivare o da presunzione di saper molto, o da ignoranza: mentre per ordinario non costa gran fatica negare una cosa della quale s'ignorino le cagioni e le proprietà.
      Dice bene Cicerone: «Non equidem quia rem non capio, fallax est; sed potius, quia rem non assequar, ignarus sum. Multa enim, quae vera sunt, inverisimilia videntur; consulta vero ratione, verissima conspicientur». Cosí han conchiuso i Savi; ma dopo che han consumata e logora la loro vita in filosofiche meditazioni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura
di Nicola Valletta
pagine 88

   





Universo Pirronista Cicerone Savi