Pagina (35/88)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Mi basta solamente il fatto, che Luciano rapporta, che sotto Lisimmaco avendo Archelao rappresentato l'Andromeda di Euripide in Abdera, fece tanta impressione ne' spettatori che, alteratasi la fantasia, cagionò loro la febbre, nell'eccesso di cui rappresentavano Andromeda, Perseo, Medusa: il che si diffuse negli animi, a guisa di malattia epidemica. E mi basta il riflettere come nel feto, dentro l'utero materno, s'imprimano delle macchie per la forza degli spiriti della fantasia;(121) per conchiudere che abbia questa quasi una magica forza;(122) e che corrotta, ne' malinconici specialmente, tutt'i sensi, e più la vista sia perduta, e si vegga quel che non è.(123)
      Dobbiam dunque dire che la jettatura dalla fantasia grandissima forza prende. Per essa talvolta quel che non è vediamo.(124) Onde se alcuno ha la forza jettatrice di sconcertarcela, sia che comunichi la sua fantasia a noi, come dice Malebranche, sia che ci fosse antipatico, vedendo noi le cose, o che non sono, o altramente da quel che sono, ne siegue il giudicar perverso, l'operar cattivo, e lo sconcerto, non solo del nostro piccol mondo, ma delle operazioni altresí: che sono della jettatura gli effetti funesti.
      Mentre io debbo far cosa, mi si avvicini alcuno, che io apprenda esser malagurioso, e jettatore, o che veramente mi sia antipatico, e cogli effluvi suoi a me contrari la fantasia mi sconcerti; ecco io non sono piú io, dentro di me piú non mi trovo, gl'interni sensi e le operazioni dell'animo non hanno piú regola, tutto mi par cattivo, e la mia sorte stessa sembra funesta; fino le carte da gioco par che mi si mutino in mano; e quanto la fantasia mi dipinge io credo esser vero.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura
di Nicola Valletta
pagine 88

   





Luciano Lisimmaco Archelao Andromeda Euripide Abdera Andromeda Perseo Medusa Malebranche