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      La natura ci ha forniti di sensi esterni, perché sapessimo ciò che si fa fuori di noi. Perciò gli effluvi degli altri vengono ad operare su di noi piú, o meno, secondo che sono distanti, o vicini. Da' medesimi effluvi nasce la nostra agitazione, e 'l perturbamento, che gli antipatici, come abbiam detto, ci cagionano. Ed oltracciò, senz'avvertenza nostra, possono gli effluvi degli altri penetrare in noi, e cagionarci sconvolgimento negli umori, e nella circolazione del sangue. Non sarà questa una jettatura solenne, specialmente per chi è di debole tessitura di corpo? Mi si avvicina il tale, la tale. Posso ben sentir io una mutazione nella mia macchina, un dolore, uno sfinimento, un male in sostanza, senza sapere che la causa mi è vicina, e che quella persona già me l'ha jettata.
      Nascer possono nel corpo umano de' velenosi umori, che natura espelle alle parti esterne del corpo:(140) onde non fia maraviglia che coloro, che di simili umori abbondano, nocciano col tatto (per cui quando l'arteria si spiega, gli spiriti si caccian fuori con somma celerità e moto impercettibile, e quasi portando seco l'infetta qualità del cuore, d'onde l'arteria nasce, vanno a fascinare), nocciano ancora col fiato, e specialmente coll'occhio, che ha copia di spiriti maggiore degli altri organi de' sensi.(141)
      Volete vedere quanta potenza abbiano i vari effluvi d'uomo su d'uomo? Riflettete con Alberto Haller, che gli effluvi nascenti dalle donne possano o destar l'uomo alla venere, se son benigni, ovvero arretrarnelo, e nausearlo, ove sono lezzosi e cattivi: e che possa ciò osservarsi fino ne' bruti animali, che fiutano le parti pudende per accingersi alla venere, o fuggirla.


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Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura
di Nicola Valletta
pagine 88

   





Alberto Haller