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      Quante volte abbiamo sperimentato che in qualche giornata niuna cosa ci è felicemente riuscita. Un uomo accorto, se la prima cosa il mattino non gli riusciva bene, niuna ne tentava in quella giornata. E dicevano i dotti Greci esservi nell'uomo un non so che, chiamato da essi tì theìon, quid divinum, che comprender non si può. V'è come una marea dell'umanità, che ci porta a' beni ed a' mali sussecutivi. Il Sig. Bernulli(164) prova perciò le vicende umane, e gl'infortuni, potersi da' sapienti presagire.
      Non giungendo intanto alcuni a comprendere le arcane origini de' loro mali, a' Geni, che dicono esser da per tutto,(165) alla Fortuna, alla virtú degl'invisibili spiriti l'attribuirono; e gli Silfi, composti de' più puri atomi dell'aria, le Ninfe e gli Ondini dell'acqua, i Gnomi abitatori della terra, le salamandre abitatrici del fuoco, le Fade, ed altri vocaboli vani e privi d'ogni significato capricciosamente inventarono. Eppure siffatte ignote cagioni, che lontane ci sembrano, sono tanto a noi vicine, quanto meno le vediamo. Quel cieco del Comico dicea ch'egli cieco non era, ma che le finestre erano chiuse. Noi cosí sogliam dire, che non siam jettatori, il proprio difetto ad altro principio attribuendo.
     
     
      31.
      SUA FORZA
     
      La jettatura, dunque, da donna o uomo si scaglia, siccome una mina da guerra, che spesso non si vede donde viene, e si conosce quando già scoppiando abbia cagionate ruine. Passa poscia in noi
     
      Come elettricità passar si miraIn altri corpi dal cristal, che gira
     
      ed entrando invisibile per tutt'i forellini minuti della corporatura è facimale potente.


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Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura
di Nicola Valletta
pagine 88

   





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