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      Pitagora trattava sempre di ben conoscere i suoi seguaci.(168) Senza ragione e religione, di Giove lagnavasi Medea presso Euripide,(169) perché non trovava segni nel corpo degli uomini cattivi per ravvisarli. Realmente tanto i costumi degli uomini, quanto i jettatori, si possono per esterni non infidi ed ambigui segni riconoscere.
      Tal conoscenza deriva dal sistema proposto delle spezie di jettatura, secondoché deriva o da molesta sensazione, che l'antipatico ci fa, o dagli effluvi di chi è jettatore, o da occulta forza e potenza di alcuno su di noi. La prima è facile a conoscersi da chicchessia; anzi fassi sentir da sé:
     
      Deh guardiamci in tutte l'oreDa chi mal segnò il Fattore.
     
      L'altre richieggono mature considerazioni, ed applicazione seria sulla condotta di nostra vita; e si conoscono da' prudenti uomini soltanto, i quali non solo gli antipatici evitano, ma altri che volto geniale hanno piuttosto, però per l'esperienza continua, con essi si è sempremai sofferto del male. Da questa pratica ben intesa è agevol cosa evitare i jettatori e cacciarli via senza le civili maniere: e conoscere qual rimedio rimova la jettatura; del gioco per esempio, dell'allegra conversazione, del tribunale, del viaggio, ed altre: non ogni erba ad ogni male confacendosi.
      Vi ha de' rimedi dagli antichi proposti a tal uopo. Che fosse la jettatura un morbo è chiaro da tanti libri de' medici, che ne han parlato, e ne han proposta, benché invano, la cura. Fragli altri antidoti ed antichi rimedi contro di essa, e per preservazione ancora dagl'incantesimi e malefici, ritrovo i seguenti: l'invocare la Dea Nemesi: le buone precazioni di coloro che con ammirazione guardavano, o lodavan altri; ex. gr. praefiscini: le benedizioni di quelli che volevano altrui ispirar coraggio e valore a togliere il fascino: il portare adosso alcune cose naturali; come la ruta agreste,(170) alcune radici,(171) la coda del lupo:


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Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura
di Nicola Valletta
pagine 88

   





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