Pagina (57/88)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il male che ci viene dal guardo degli altri uomini da' loro effluvi o dalla catena dell'universo, che ad alcuni è ligata: sendo il mondo fatto per l'uomo. Chi ha creduto alla jettatura? Tutta l'antichità, i savi greci, i romani, e tutte le nazioni, ne' mezzi tempi ancora fin oggi. Chi ci ha scritto? S. Tomaso fra tanti. Dond'è la filosofia della jettatura? Dall'antipatia, dagli effluvi nocivi, dall'occulto filo del mondo. I fatti sono certi e costanti, tuttoché talvolta la cagione sia latente. Qual è la sua forza? Abbassare, danneggiare l'uomo, e le cose sue. Almanco da questo mio discorso, e da tante ragioni finora recate, potete porvi in dubbio, se ci sia, o no. E gioverà dubitarne ancora, acciò niuno fidi molto le sue speranze alle cose fugaci; e pensi che possa la jettatura venire inter os, et offam.(184) In tal dubbio farne esperienza su di noi sarà cosa di uomo prudente?
     
     
      34.
      PROGETTO
     
      Mi riserbo di fare come una giunta alla derrata; cioè di proporre in altra carta la spiegazione di molte cose attinenti a questo soggetto, che, per non entrare nel pecoreccio, e per servire alle angustie del tempo, non ho potuto qui dichiarare: principalmente i seguenti punti, su de' quali, oltre delle riflessioni da me fatte, chieggo lume, e notizie da chicchesia: proponendo il premio di 10 o di 20 scudi, secondoché la notizia si stimerà da me piú o meno interessante.
     
      I. Se la jetti piú l'uomo, o la donna.
      II. Se piú chi ha la parrucca.
      III. Se piú chi ha gli occhiali.
      IV. Se piú la donna gravida.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura
di Nicola Valletta
pagine 88

   





S. Tomaso