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      Facciamo piuttosto questa considerazione: se un pensiero simbolico si cela sotto poesie di questi «Fedeli d'Amore» apparentemente così ingenue come questa, che cosa dobbiamo pensare delle innumerevoli altre uscite da quello stesso ambiente, nelle quali i pensieri d'amore si mescolano, si intrecciano, si confondono (come non è mai avvenuto nella vera poesia d'amore) con una quantità di idee filosofiche religiose e persino politiche?
      Che cosa dobbiamo pensare, ripeto, della famosa canzone di Guido Cavalcanti: Donna mi prega, una selva di espressioni artificiose e contorte intorno all'amore che sembrano veramente dei rompicapi? Che cosa dobbiamo pensare delle canzoni di Dante per la donna Pietra, della sua canzone: Tre donne intorno al cor mi son venute tutte piene di oscurità, di stranezze incomprensibili, di allusioni velate e di simboli, che vogliono sembrare tutte poesie d'amore o sull'amore?
      E che cosa dobbiamo pensare di quello stranissimo «Amore» di cui ci parla nel suo complicatissimo volume: I Documenti d'amore Francesco da Barberino, descrivendo come donne amate delle inverosimili donne che, come vedremo, hanno le qualità più strampalate? E che cosa dobbiamo pensare di quella misteriosa donna, tanto somigliante a Beatrice, che è il personaggio centrale e principalissimo della misteriosa Acerba di Cecco d'Ascoli?
      Per adesso sarebbe per lo meno serio il pensare che sotto a queste poesie e sotto a questo Amore c'è qualche cosa di non ancora ben compreso.
      3. Poesie riconosciute come scritte in gergo oscuro


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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