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      4. L'unicità della donna amataMa l'unicità di questa donna non è testimoniata soltanto dalla unicità dei suoi caratteri, dal fatto che queste diverse donne si differenziano solo nel nome, che di tutte si parla alla stessa maniera, che la loro personalità non emerge mai e che tutta questa gente fa evidentemente all'amore tutta insieme e ha un gran bisogno di informare il vicino del proprio amore e informarsi dell'amore del vicino; vi sono lampi nei quali l'unicità di questa donna si tradisce in maniera assai palese.
      Abbiamo visto che Guido Orlandi in un momento di entusiasmo propone che tutti i «Fedeli d'Amore» armati facciano una bella cavalcata in onore di Madonna ciò che rende logico il pensare che si trattasse di una donna unica.
      Guido Guinizelli dice che la sua donna non innamora lui soltanto, ma «dovrebbe innamorare ogni uomo». Dante nel famoso sonetto: Tanto gentile e tanto onesta pare ce la descrive come una donna che fa tremare non il suo cuore, ma il cuore di chiunque essa saluta. Secondo Dante non l'ama egli solo e chiunque l'ha veduta non può finire male, non può essere dannato. Cino da Pistoia scrive addiritturaChé non è sol de' miei occhi allegrezza
      ma di quei tutti c'hanno da Dio graziad'aver valor di riguardarla fiso;
      Ch'ogn'uom che mira il suo leggiadro visodivotamente Iddio del ciel ringrazia,
      e ciò ch'è tra noi qui nel mondo sprezza(63).
      Dino Frescobaldi scrive:
      Quest'è la giovinetta ch'Amor guidach'entra per li occhi a ciascun che la vede(64).
      Questo senso della unicità della donna, benché abilmente nascosto, sfugge qualche volta ai poeti in frasi o stranezze veramente interessanti.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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