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      Ma questo non è che un aspetto di quella vasta, di quella enorme contraddizione che ci presenta tutta questa poesia presa nel suo senso letterale, in quanto in essa le continue preoccupazioni di tener segreto il proprio amore e le imprecazioni contro quelli che vorrebbero scoprirne l'oggetto si intrecciano con una quantità di poesie che mandano ambasciate a madonna per mezzo di tante altre donne. Ma insomma, tutte queste donne, amiche, ammiratrici, scolare o cameriste che fossero, lo sapevano o no chi era Madonna? E se non lo sapevano a chi portavano le ambasciate? E se lo sapevano come poteva essere il poeta così sciocco da tenere tante linguacciute intermediarie per un amore così delicatamente segreto?
      È un problema che ha fatto sprecare molto inchiostro ai poveri interpreti realisti, i quali lo avrebbero certamente risparmiato se avessero soltanto conosciuta l'ipotesi del Rossetti invece di dargli del pazzo senza leggere i suoi scritti.
      Quando si veda l'identità da lui posta: donne = adepti, allora diventa chiaro che esse sono persone elettissime che hanno (ed esse sole) intelletto d'amore e nello stesso tempo sono umilissime verso la Sapienza santa, allora si comprende come Dante dica che del suo amore non ne parla altro che con le donne, mentre ne parla con i suoi compagni «Fedeli d'Amore» che erano maschi, allora si comprende come esse debbano essere l'oggetto degli sfoghi amorosi del poeta per madonna Sapienza e come siano dispostissime a chiamarla senza ombra di gelosia «nostra donna» e si comprende come e perché Guido Cavalcanti, pregato di dire che cosa è amore da Guido Orlandi, che è un «Fedele d'Amore», passando inavvedutamente o no alla terminologia segreta, incominci: «Donna mi prega perch'io voglia dire». E si comprende anche perché Dante dica che si può essere «in diverso grado Fedeli d'Amore». Le donne (i «Fedeli d'Amore») sono assise, secondo quanto dice Dino Compagni, intorno a Madonna «per settimi gradi», come per sette gradi son divisi e ordinati gli adepti di quasi tutte le vecchie società segrete, come per sette gradi sono divisi, come vedremo, i sottostanti all'amore nell'immagine rivelatrice dipinta dalla mano di Francesco da Barberino, nella quale io ho ritrovato la conferma di tutto ciò che qui diciamo.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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