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      Per quanto riguarda questa poesia, acciò non sembri che io esponga le cose esagerando le analogie o sforzandole, riporterò semplicemente dei paragrafi del bel lavoro di Italo Pizzi: Storia della Poesia Persiana, un libro scritto più di trenta anni fa da un insigne studioso, al quale non poteva sfuggire e non sfuggì infatti la grande analogia che questa poesia presenta con la poesia dei «Fedeli d'Amore» occidentali, innamorati (oh, strana coincidenza!) di una «Rosa d'oriente» o «Rosa di Sorìa»!
      Dopo aver esposto la dottrina mistico-panteistica dei Persiani egli scrive: «Ora, per questa attrazione potente di Dio e per il corrispondente amore delle anime, avviene che il loro congiungersi a lui è risguardato come un amplesso d'amore, come un connubio di sposi, e come tale fu anche descritto; donde nacque il linguaggio amoroso (talvolta lubrico) che è proprio dei mistici, assunto da loro come loro espressione più acconcia. E forse ciò accadde per certe allucinazioni che poterono suggerire quel linguaggio, allorquando, dopo lunghe veglie e digiuni a cui i mistici orientali solevano darsi come i nostri, il pio e fervido asceta, di cui la mente erasi estenuata e vacillava, credette d'aver avuto qualche ardente e sospirato amplesso divino. Perché raccontasi che Rabi'a, una donna mistica dei primi secoli del maomettanesimo, interrogata da alcuno se, quando ella adorava, vedesse Iddio: "Certamente", rispose, "poiché non lo adorerei se non lo vedessi". Facile adunque fu il parlare di mistiche nozze con Dio, e Rumi pur domandandone venia, non dubita di chiamar sua sposa il suo Dio e di chiamar nozze e banchetto di nozze la sua dottrina; e notisi intanto che il monaco cristiano, come dice il Darmesteter, ebbe sempre in orrore la donna e per poco non la stimò opera di Satana, mentre l'asceta orientale vide nell'amore per la donna l'amore di Dio, e della donna fece il simbolo e l'immagine di Dio stesso; anche per lui l'amore fu un'insidia, ma quella insidia gli venne dal cielo.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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