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      Allora ritorna l'Amico (l'iniziatore) che lo trova molto triste. L'amante gli racconta quanto è accaduto. L'Amico lo conforta a restar saldo nel suo amore, ma qui incomincia la nuova importantissima parte. L'Amico consiglia:
      A Malabocca vo' primieramenteche tu sì no gli mostri mal sembiante
      ma se gli passe o dimore davante,
      umile gli ti mostra ed ubbidiente. (L)
      La Chiesa non si vince con l'opposizione violenta, bisogna cominciare col lusingare l'inquisitore.
      così vo' che lo 'nganni quel truanteche si diletta in dir mal d'ogne gente.
      Col braccio al collo sì diè on menareil su' nemico, insin che si' al giubbetto,
      co le lusinghe e po' farlo impiccare.
      Or metti ben il cuor a ciò ch'ho detto;
      di costu' ti convien così ovrare,
      insin ch'e' sia condotto al passo stretto.(L)
      La cosa è chiara: si tratta di fingersi (secondo la prescrizione della setta) fedele osservante e ossequente all'inquisizione fino al momento opportuno per insorgere.
      L'Amico infatti consiglia l'amante anche di non farsi vedere troppo spesso dove è la «Rosa» chiama questo «astinenza».
      Impresso vo' che tu aggie astinenzadi non andar sovente dal castello. (LI)
      L'amante deve onorare ugualmente a tutto suo potere la vecchia (il Papa?) che ha in guardia Bellaccoglienza. Avanti a leiDi pianger vo' che faccie gran sembianti,
      dicendo che non può viver senz'essaE se tu non potessi lagrimare,
      fa che tu aggie sugo di cipolleo di scalogni, e farànnolti fare. (LIII)
      (Si vedrà poi che piangere anche nel gergo del dolce stil novo significa simulare). L'amante può anche mandare qualche lettera all'amata, ma con molta prudenza:


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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