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      E gli amanti,
      che tantisembianti
      fanno a chi li guarda,
      e non vedela fede,
      e credeed Amore la riguarda(178).
      Nella canzone: Della mia disianza parla di gente che ha messo in sospetto la «Rosa» contro di lui e prega questa con commosse parole di mantenere i suoi patti si presenta addirittura col nome e con l'autorità di «Imperatore».
      Ed ho sospettodella mala gente,
      che per neientevanno disturbando,
      e rampognandochi ama lealmente;
      ond'io soventevado sospirando.
      Tanto è saggia e cortise:
      non credo che pensasse,
      né distornassedi ciò che m'impromise.
      Dalla ria gente appriseda loro non si stornasse
      ché mi tornassea danno ch'i' gli offise.
      E ben mi ha misoin foco, ca omè avviso
      che lo bello visolo core m'ha diviso.
      Diviso m'ha lo core,
      e lo corpo ha 'n balìa,
      e tienimi in Milìa
      forte incatenato.
      La fiore d'ogni fioreprego per cortesia
      che più non mi sialo suo detto fallato,
      né disturbatol'Imperadore,
      né suo valorenon sia menovato,
      né abassatoper altro amadore(179).
      Orbene, esiste tra le poesie contemporanee a questa una poesia vigorosa ed energica che il Rossetti ritenne fosse una risposta anonima a Federico II.
      In verità essa è di Arrigo Baldonasco, un poeta d'amore che scrive in gergo nella maniera più palese:
      Però tutti amadoriconforto, ché i lor cori aggiano saggi
      a mantener li usaggidi quei c'han più savere(180),
      cantando al solito il «Fiore» e dicendo alla sua donna:
      Amor... m'ha fatto servidoredi voi, donna piacente,
      e di gran senno altera,
      sì che date lumeraalle donne(181) e valore(182).
      Orbene quella poesia di Arrigo Baldonasco: Ben è ragion che la troppa orgoglianza risponde evidentemente a un'altra poesia di persona che col suo canto «vae rallegrando la gente cui fece mal patire» ed è certamente risposta a un potente il quale vuole ora far l'amoroso della «Rosa», mentre in Toscana tiene ancora della gente della vera fede fuori delle sue case!


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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