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      Egli fu indotto a questo da una erronea interpretazione del sonetto della Vita Nuova che finisce: «Convenemi chiamar la mia nemica, Madonna la Pietà(343)». Egli interpretò: Assegno alla Chiesa il nome convenzionale di «Madonna la Pietà». Ebbene io che, invece delle suggestioni sparse, ho seguito un metodo che posso dire matematico, redigendo lo schedario delle parole sospette e dei passi dove figurano, mentre ho verificato la giustezza delle sue ipotesi per altre parole, ho trovato molte nuove prove del loro senso di gergo e ho constatato il significato convenzionale di parole a lui sfuggite, ho constatato invece che la parola «Pietà» non dà senso quando si sostituisca nei vari passi ove compare, con la parola «Chiesa», quindi essa non è parola di gergo.
      Noto però che l'obiezione contro il significato segreto della parola «Pietà» sollevata dal Fraticelli è assolutamente inconsistente. Egli scrisse(344) che se la parola «Pietà» dovesse significare «Chiesa» (Guelfismo) come la parola «Morte», il verso di Dante «Morte crudele di Pietà nemica» darebbe il senso assurdo di «Chiesa nemica di Chiesa» (Guelfismo nemico di Guelfismo). Ora il Fraticelli, che con questa obiezione, che pareva definitiva, credette di aver stroncato tutta l'ipotesi del Rossetti, non si accorse che la poesia: Morte crudele di Pietà nemica è scritta prima di quella: Tutti li miei pensier parlan d'amore nella quale Dante avrebbe, secondo il Rossetti, creato il significato segreto della parola «Pietà»: è scritta quindi quando la parola «Pietà», secondo il Rossetti, non era ancora del gergo.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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