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      Soltanto perché lo specchio dell'anima è rugginoso, dicono i Persiani, non vi si vede Iddio, basta togliere la ruggine (il male che è nell'anima), perché il volto di Dio appaia nell'anima.
      Ricordo ancora la parola di Sant'Agostino: «La mente umana non si rende capace di partecipare a quell'Intelligenza divina sc non quando, elevandosi dalla regione dei sensi, si purga e si purifica» (si fa gentile). Ricordo anche che nel Contra Faustum Agostino stesso dice che si deve servire a Laban, che significa «dealbatio», per ottenere Rachele che è la Sapienza. Nell'ambiente settario tutto questo significava: «Non chi segue riti, prescrizioni e formule della Chiesa corrotta, ma chi è puro di cuore vede e ama la vera santa Sapienza e può ricongiungersi con essa».
      Stanza prima.
      Nel cuore, quando esso è veramente puro (cuore gentile) sorge sempre l'amore per la Sapienza santa. Non esiste amore per la Sapienza santa se non nel cuore interamente puro (gentile) e il cuore in quanto è veramente puro ama di necessità la Sapienza santa. È proprio del cuore puro amare la Sapienza santa come è proprio del sole risplendere e del fuoco essere caldo.
      Al cor gentil ripara sempre Amore,
      come fa augello 'n selva a la verdurane fe' amore anti che gentil core,
      ne gentil core anti d'amor natura.
      Ch'adesso com fu 'l solesì tosto lo splendore fu lucente,
      ne fu davanti soleet prende amor in gentilezza loco,
      così propriamente,
      como calore in chiarità di foco.
      Stanza seconda.
      L'amore per la Sapienza santa sta nel cuore puro come la virtù specifica sta nella pietra preziosa.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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