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      Le stelle che immettono le virtù specifiche nella pietra preziosa non possono farlo finché il sole non abbia purificato la pietra stessa. Allo stesso modo, soltanto quando il cuore è fatto «schietto puro e gentile» esso è reso innamorato della Sapienza santa.
      Foco d'amore in gentil cor s'apprende,
      como vertute in petra pretiosache da la stella valor non discende
      anzi che 'l sol la faccia gentil cosa,
      poi che n'ha tratto foreper sua forza lo sol ciò che gli è vile,
      stella le da valore,
      così lo cor, ch'è fatto da naturaschietto puro et gentile
      donna a guisa di stella lo innamora.
      Stanza terza.
      È proprio del cuore puro amare la santa Sapienza, come è proprio del doppiere portare il fuoco sulla sua cima. Il fuoco non vorrebbe stare se non sul doppiere. La natura malvagia è opposta all'amore della Sapienza santa come l'acqua al fuoco, il caldo al freddo. L'amore della Sapienza santa trova il suo luogo adatto nell'anima pura come la calamita nella miniera del ferro.
      Amor per tal ragion sta in cor gentile,
      per qual lo foco in cima del doppiero.
      Splendeli a suo diletto chiar sottile,
      non staria in altra guisa tant'è fiero:
      così prava naturarincontra amor, como fa l'acqua il foco
      caldo per la fredduraAmor in gentil cor prende rivera
      per suo consimil loco,
      como adamas dil ferro in la minera.
      Stanza quarta.
      Come il sole investe il fango e pur non lo fa nobile né per questo il sole perde di virtù, così il raggio della divina Sapienza tocca, senza penetrarlo, l'animo dell'uomo orgoglioso che si ritiene gentile per schiatta (puro e virtuoso per l'antichità della sua stirpe)(353). La purezza del cuore non viene da nessuna dignità né da ricchezza (contro la Chiesa). Un cuore non puro è attraversato dal raggio della divina Sapienza senza esserne scaldato, come l'acqua dal raggio delle stelle del cielo.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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