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      o se d'alcun dagli altri non talorasì ch'esto Amor honora
      la fine d'esta parte ora di quegli(407)
      coverti oscuri e beglie doppj alquanti come chiaramente
      chi porrà ben la mentee lo intellecto a le chiose vedere
      porà di lor honor e fructo avere.
      Questi mottetti che son fatti perché siano intesi da alcuni di quelli che sono con noi e non da altri, sono in parte degli innocenti giochi di parole, ma la parte innocente serve come nel Fiore, come nella Vita Nuova, come nella Commedia, a far passare il contrabbando, cioè i mottetti a significato settario dei quali naturalmente anche il commento si guarda bene dal dare il significato vero, e dà anzi spiegazioni spesso sciocche e involute che devono servire anche meglio a non fare intendere chi intender non deve.
      Il gioco dei mottetti consiste spesso nel combinare le parti delle parole in modo che a prima vista diano un senso volgare o un nonsenso e quando poi si siano disgiunte le parti delle parole e saggiamente ricollegate, venga fuori il senso vero.
      Uno di questi mottetti esalta appunto l'utilità del gergo, cioè di certi verbi e di certi nomi che «fan pro», sono utili. Ma nei mottetti tutto sta a ritrovarli tagliando opportunamente le parole:
      Fan proverbi e fan pronomiguarda te ben come tomi(408).
      Leggasi:
      Fan pro i verbi e fan pro i nomi,
      ma guarda bene come dividi (tomi)
      Ora, ecco un esempio: un mottetto dedicato alla famosa «Rosa», che sappiamo ormai che cosa significhi. L'autore ha voluto proclamare che la Sapienza santa è signora e dominatrice di tutte le cose e la salute degli uomini.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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