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      «Tutto lo mondo si mantien per Fiore», aveva già cantato Buonagiunta da Lucca. Il Barberino con un'antiestetica e ipocrita aggiunta dice che la Rosa è la signora di tutte le cose, ma «ponendo virtude per quella», cioè significando per Rosa la virtù, e così facendo ha contentato e imbrogliato la «gente grossa». Ecco il mottetto:
      Donne cosa donne rosa
      ponendo vertutelei per quella e luce bella
      et e dognun salute(409).
      Sciolto nelle parole vere suona:
      D'ogni cosa donna è rosa
      (ponendo vertutelei per quella) e luce bella
      ed è d'ognun salute.
      Nel significato vero suona: «La Sapienza santa (Rosa) è signora di tutte le cose, luce di bellezza e salute (eterna) d'ogni uomo(410)».
      Ecco un altro mottetto al quale ho già accennato e che non ha bisogno nemmeno di traduzione(411). Esso celebra semplicemente l'artificio del gergo per il quale «uomini dotti», non essendo tempo né luogo di mostrare un bel tappeto (la santa dottrina della verità) lo celarono, mettendo invece in vista dei drappi rotti (le forme esterne del poetare d'amore).
      Bel tappeto alchun celone(412)
      mise fuor li drappi rottiovra e questa duomin docti
      se nel tempo e luogo none(413).
      Un altro mottetto minaccia la morte a chi non serve bene ad Amore (la setta) e ripete ancora una volta che chi va con i servi (con i seguaci dell'errore) evita al vita (vera), cioè è come morto.
      Morte a morte se ben noli servi,
      vita vita chi se trahe conservi(414)
      che si deve leggere:
      Morte amor t'è se ben non gli servivita vita (evita) chi se trae con servi.
      E come ritroviamo la solita Morte contro Amore così ritroviamo in un altro mottetto al quale abbiamo già accennato la solita «Pietra» in evidente significato di Chiesa corrotta, quantunque il commento del Poeta, dopo aver premesso «ista est obscura littera in vulgari et in latino», ci faccia sapere che questa Pietra è nome proprio, che la parola caro si deve intendere come bonum non dannosum (mentre invece si deve intendere proprio dannosum) e dopo altri pasticci artificiosi racconti una sciocca storia di un tale che era molto dissoluto e cominciò ad amare una tale che si chiamava Pietra e la prese in moglie e la moglie lo fece «solido, stabile e costante». Lasciamo andare queste baggianate, che il Barberino consegna per la «gente grossa».


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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