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      La nocticora «vede la nocte, ma nel giorno è cieca»:
      Cossì fa l'anima viziosa e rea,
      quando da questa donna se departe,
      la quale è de bellezza summa dea;
      acceca li occhi d'onne cognoscenzae segue la viltà in onne parte,
      fin che la luce de veder non pensa;
      e fin el ben de l'eterno amorenon vede, ché vivendo ella se more(447).
      La solita morte di chi non ama questa sublime donna.
      La pernice si dimentica del suo sesso e trasfigura la femmina in maschio e per invidia cova le uova altrui.
      Cossì como l'homo for de conoscenza,
      che questa donna non porta nel core(448).
      La rondine ridà la vista ai figli ciechi biascicando la celidonia che porta nel ventre:
      Cossì serai tu gracioso sempre,
      se porti amore e caritate dentro,
      de questa donna servando le tempre(449).
      Credo che sia inutile proseguire in quest'esposizione, perché non varrebbe la pena di parlare per chi non avesse già chiaramente inteso che qui si parla della santa e divina Sapienza, che al solito è la perfetta delle donne, che fa tornare da morte a vita, che dà tutte le virtù a chi la segue e lascia gli altri nella «morte» e per la quale Cecco d'Ascoli dice d'ardere d'amore, confessando poi che è la donna di tutti i buoni, la Sapienza nella quale come presso tutti i «Fedeli d'Amore» l'Intelligenza attiva della filosofia pagana si è fusa con la Rivelazione cristiana diventando mistica Sapienza che è amata dall'anima pura, che è offuscata dal peccato, restituita dal Cristo agli uomini ma nascosta e combattuta dalla Chiesa corrotta. D'altra parte egli dice con luminosa evidenza che:


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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